Ghazan, discendente diretto di Gengis (Chinggis) khan, salì sul trono degli Ilkhanidi, i sovrani mongoli di Persia, il 3 novembre 1295 all’età di 24 anni. Il suo regno fu caratterizzato dalla lotta contro i Mamelucchi d’Egitto, che nel 1260 avevano arrestato in Palestina, a ‘Ayn Jalut, la fino ad allora inarrestabile avanzata dell’esercito mongolo di Hülegü, il fondatore della dinastia ilkhanide e bisnonno di Ghazan. Figlio dell’ilkhan Arghun, alla linea di politica estera del padre Ghazan si rifece non solo per la strenua opposizione ai Mamelucchi, ma anche per il tentativo di coinvolgere in tale conflitto i sovrani dell’Occidente cristiano, compreso il papa, in nome di un’oggettiva coincidenza di interessi contro il nemico comune. Ghazan organizzò dal 1299 al 1303 ben tre campagne militari contro gli Egiziani e solo la morte, avvenuta il 17 maggio 1304, gli impedì di portare a compimento la quarta, già programmata. A un episodio della cosiddetta seconda spedizione (settembre 1300-gennaio 1301) si riferisce l’interessante documento che presenterò mercoledì, una lettera in volgare veneziano inviata da Ghazan al doge Pietro Gradenigo, con la quale l’ilkhan chiede alla Repubblica un concreto sostegno militare.