Il consumo dei molluschi Bivalvi è considerato uno dei principali responsabili di trasmissione all’uomo di diverse malattie d’origine batterica e virale nonché intossicazioni da Biotossine algali, anche a causa della diffusa abitudine di consumarli poco cotti o addirittura crudi. Alcune specie microalghe infatti producono tossine che possono accumularsi in quelli che sono dei naturali “filtri” dell’acqua marina, ovvero i mitili.
Il problema legato alla presenza delle tossine algali nei molluschi sta assumendo crescente rilevanza molto probabilmente, a seguito del flusso commerciale internazionale dei molluschi che vengono posti in zone di stabulazione, oppure veicolati dal traffico navale, o dall’acqua di zavorra trasportata dalle navi.
Attualmente il problema delle alghe tossiche marine è in continua crescita: sia per l’aumentare del numero delle specie riconosciute come dannose, sia per i fenomeni di fioritura algale, presumibilmente legati all’eutrofizzazione delle aree costiere. L’ingestione di mitili, contaminati da tossine prodotte da microalghe marine tossiche, provoca disturbi gastro-intestinali (diarrea, nausea, vomito e dolori addominali). I sintomi compaiono con una latenza da 1 a circa 7 ore dall’ingestione e possono durare da 2 a 3 giorni, senza grosse complicazioni.
Il fenomeno che ha reso necessario impostare una continua vigilanza sanitaria che viene svolta dai Servizi Preposti sul territorio nazionale determinando il tempestivo divieto di pesca e di commercializzazione di prodotto non idoneo al consumo, impedendo di fatto la contaminazione umana.
Per ridurre questo rischio il Progetto TOXI-POC vuole sviluppare un Sistema di analisi portatile (point-of-care -PoC) che consenta l’analisi dei mitili direttamente a bordo barca, riducendo i tempi ed i costi delle analisi e favorendo quindi una forma di autocontrollo rapido dei molluschi nei siti di allevamento a supporto diretto delle aziende produttrici.
Il Sistema di analisi portatile oltre ad essere sensibile ed accurato, potrà essere utilizzato anche da personale non esperto e consentirà peraltro di tracciare i dati misurati grazie ad un sistema di archiviazione dati basato su “cloud”, in grado di archiviare un numero molto elevato di rilievi e consentirne l’accesso anche agli enti ufficialmente preposti ad azioni di controllo e monitoraggio favorendo la comprensione dei fenomeni in atto.