COSSI - CURRICULUM
Gianugo Maria Cossi è nato a Gorizia nel 1965. Ricercatore confermato, è di stanza al Dip.to DILL dell’Università degli Studi di Udine. Insegna “Sociologia della comunicazione e tecniche della comunicazione di massa” e “Sociologia dei processi culturali e comunicativi” presso il corso DAMS dell’Università degli Studi di Udine, sede di Gorizia.
Ha dedicato il suo dottorato (2000-2003) allo studio delle arti elettroniche e, per circa un quinquennio, ha svolto indagini sul pubblico delle arti contemporanee (AC). In particolare, si è occupato di processi di americanizzazione culturale, dando rilievo specifico alla diffusione della ‘Pop Art’e ha approfondito l’argomento della sociologia dell’arte teorica. Ha partecipato al progetto PRIN 2006, dal titolo "Il 'Cultural Planning', il pubblico e l'arte: il contributo della ricerca sociologica", il cui obiettivo riguardava l’esplorazione delle preferenze dei pubblici artistici nel Triveneto. Durante questa fase di ricerca empirica il Team ha preso in esame l’influenza simbolico-interpretativa che l’industria culturale occidentale (secondo i dati ottenuti dalla ricerca sul campo) ha esercitato sui fruitori delle mostre-evento attuali.
Tra le sue pubblicazioni, “Il contributo dei classici alla sociologia dell’arte” (Aracne, 2005); “The user of contemporary art”, in M. Negrotti (ed.), “Yearbook of the artificial: cultural dimensions of the users” (Peter Lang, 2005); “I visitatori di mostre d’arte contemporanea: profili psico-sociologici”, in R. Strassoldo (cur.) “’Cultural Planning’ e pubblico dell’arte. L’offerta incontra la domanda?” (Aracne, 2009), “Persuasione: tecnica o arte complessa?”, in Zeta Filosofia (rivista), vol. n. 0 (2010).
Più di recente, nel volume “La televisione fredda. La fantascienza britannica di inizi anni ’70 fra intrattenimento ed etnocentrismo” (Aracne, 2012) ha spostato i suoi interessi verso l’interpretazione socio-storica dei prodotti mediatici non Mainstream, cioè di nicchia. Ha infatti esaminato il case history della serie televisiva UFO, trasmessa dall’emittente privata britannica ITV a partire dal settembre del 1970. La rassegna delle linee teoriche che sono state utilizzate ha introdotto all’analisi del Format, la cui disamina della struttura diegetica e socio-concettuale ha attinto alle argomentazioni della trattatistica di settore più consultata. Il focus interpretativo si è servito di metodi e riflessioni, propri della “Sociologia della cultura e della Sociologia della comunicazione di massa”. L’analisi è comprensiva del background socio-politico, contemporaneo alle creazioni per il piccolo schermo di questo tipo di produzione britannica. Si sono così evidenziati i contributi sociali ed inter-mediali provenienti dalle mode del periodo (in particolare londinesi), di considerevole interesse per lo sviluppo tematico della fiction europea. Contributi di spessore in tal senso, sono derivati dai paradigmi ermeneutici, socio-tecnici, propri dei Media e Film studies, sensibili a porre ipotesi di significato sull’opera, per quanto non conclusive, nè univoche (Hutchings, 2011).
Dopo l’adesione, nel 2015, al Network sociologico internazionale WCSA (World Complexity Science Academy) l’autore ha approfondito le tematiche della complessità sistemica, riprese dalla fondamentale opera Sistemi Sociali, di Luhmann. L’esito di tali elaborazioni sarà pubblicato nel saggio “The Problem of Complexity in Luhmann’s Work. The Neo-Humanistic Perspective”, inserito nel volume che raccoglie gli atti del convegno WCSA (“Systemic Actions in Complex Scenarios”), tenutosi ad Amsterdam (2015), opera collettanea in corso di pubblicazione. Dal 2016 fa parte del comitato scientifico della collana editoriale “Scienze politiche, giuridiche e sociali” (coordinatori; Ferone; Bonazzi; Ruzzeddu) della casa editrice Esculapio, di Bologna.